Brano: [...] diretta. Erano presenti 641 sindacati distribuiti in
23 province: Parma, Bologna, Modena, Ferrara, Massa Carrara, Milano, Pisa, Roma, Piacenza, Torino, Mantova, Genova, Firenze, Cremona, Foggia, Lucca, Rovigo, Verona, Reggio Emilia, Pavia, Como, Forlì, Bergamo. Aderirono al Congresso anche il Sindacato Ferrovieri con circa 25.000 soci e il Comitato Siciliano della Resistenza con oltre 10.000.
Furono svolte 6 relazioni: quella “morale”, di Tullio Masotti, quella su “Le forme di lotta e di solidarietà”, di Filippo Corridoni; due su “Rapporti colla Confederazione del lavoro”, rispettivamente presentate da Ines Bitelli e Amilcare De Ambris (v.) ; quella su “Federazione e Camere del lavoro”, di Pulvio Zocchi; e l'ultima, su “Le organizzazioni degli addetti ai pubblici servizi”, di Livio Ciardi.
La discussione si incentrò essenzialmente sulle relazioni di Bitelli e De Ambris e fu appunto in seguito al dibattito su queste
che venne infine decisa la costituzione del
l’u.s.i..
Mentre la Bitelli considerava l'unità sindacale di tutto il pr[...]
[...]federazione.
Il dibattito si concluse con la votazione sulle due relazioni: quella unitaria della Bitelli ottenne 28.856 voti; quella scissionista del De Ambris ne ottenne 42.114; 2.500 furono i voti di astensione.
Nata l’U.S.l., il giornale L'Internazionale venne riconosciuto come organo ufficiale della nuova organizzazione e Parma (v.) fu scelta come sede centrale. Il Consiglio generale risultò composto da Amilcare De Ambris (Mirandola), Tullio Masotti (Parma), Giovanni Bitelli (Ferrara), Pulvio Zocchi (Bologna), Filippo Corridoni (Bologna), Alberto Meschi (Carrara), Giuseppe Di Vittorio (v.) (Cerignola), Riccardo Sacconi (Piombino), Agostino Gregori (Ferrara), Assirto Pacchioni (Genova) ; nonché da Cesare Rossi (Piacenza), Livio Ciardi (Milano) e Vittorio Brogi (Torino), che però si dimisero fin dalla prima riunione del Consiglio generale successiva a! Congresso (1617.12.1912). Dopo un’ampia discussione introdotta da Amilcare De Ambris, il Congresso approvò infine lo statuto del nuovo organismo.
La reazione della C.G.L. alla costituzion[...]
[...]a riunione del Consiglio generale successiva a! Congresso (1617.12.1912). Dopo un’ampia discussione introdotta da Amilcare De Ambris, il Congresso approvò infine lo statuto del nuovo organismo.
La reazione della C.G.L. alla costituzione deH’U.S.I. fu molto dura, mentre il P.S.I. si mosse con cautela, anche perché consapevole del consenso e della forza che l’U.S.l. andava acquistando nel Paese. Durante la prima riunione del Consiglio generale, Tullio Masotti venne eletto segretario generale e fu inoltre decisa la costituzione di tre sindacati nazionali: quello dei Lavoratori della terra, con sede a Modena e con Amilcare De Ambris segretario; quello metallurgico, con sede in Milano e con Filippo Corridoni segretario; quello delle Costruzioni e deH’ammobigliamento, con sede a Bologna e con Ettore Guzzani segretario.
Fu infine deciso di lanciare un appello a tutte le organizzazioni per la preparazione di uno sciopero generale a favore delle vittime politiche, di preparare grandi agitazioni antimilitariste e di prendere gli opportuni contatti per [...]
[...]e Ambris fu il primo tra i sindacalisti rivoluzionari a dichiarare apertamente la propria adesione all’intervento dell’Italia nel conflitto. Corridoni gli fece immediatamente seguito e, tra polemiche e contrasti profondi, il 1314.9.1914 si riunì a Parma il Consiglio generale che si concluse con la spaccatura dell’U.S.I..
Fra gli interventisti si schierò la maggior parte del gruppo dirigente: accanto ai fratelli De Ambris e a Corridoni, furono Tullio Masotti, Michele Bianchi (v.), l’anarchica Maria Rygier Corradi e molti altri. Armando Borghi (v.) riaffermò invece le posizioni di lotta contro la guerra. Un suo ordine del giorno raccolse le adesioni delle Camere del lavoro di Bologna, La Spezia, Piacenza, Modena, Carrara, Ferrara, Bergamo e Fano, mentre le sole organizzazioni di Parma, Milano e Castrocaro si dichiararono interventiste e votarono l’o.d.g. di Alceste De Ambris. In conclusione, quantunque il gruppo dirigente dell’U.S.I. fosse, salvo poche eccezioni, interventista, le Camere del lavoro e I lavoratori che le seguivano si schierarono in[...]